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Cambiano le regole: i lavoratori part-time senza sostegno economico

Nel 2025, i lavoratori part-time che guadagnano fino a 8.500 euro annui si trovano in una posizione complessa. La recente Legge di Bilancio ha eliminato l’esonero contributivo IVS del 7%, rendendo le loro buste paga più leggere. Fino allo scorso anno, questa misura garantiva un piccolo vantaggio economico, circa 50-60 euro al mese, che ora è scomparso, lasciando questi lavoratori senza alcuna forma di sostegno.

Nessun vantaggio fiscale per i redditi minori

I lavoratori a reddito basso si trovano in una situazione paradossale: mentre rientrano nella no tax area e non pagano IRPEF, non possono accedere a diversi benefici fiscali. Il Bonus 100 euro, un tempo conosciuto come Bonus Renzi, è riservato a chi contribuisce fiscalmente con l’IRPEF. Inoltre, le nuove detrazioni fiscali introdotte dalla Manovra 2025 non sono applicabili a chi non paga IRPEF, il che include molti lavoratori part-time.

L’assenza di provvedimenti compensativi

La recente eliminazione dell’esonero IVS ha accentuato il disagio per questi lavoratori. La promessa di interventi correttivi rimane, ma al momento manca qualsiasi azione concreta. Questo è stato sottolineato fin dal 7 febbraio, una data che ha visto il Governo riconoscere pubblicamente la questione. Tuttavia, quasi un mese dopo, l’assenza di soluzioni pragmatiche continua a pesare.

Il lavoro part-time sotto la lente: un paradosso economico

Per molti le circostanze sono paradossali. Gli impiegati con pochi giorni di lavoro o orari ridotti settimanali, che non superano le 24 ore, hanno un reddito annuale inferiore a 8.500 euro. Questi individui, spesso giovani lavoratori o coloro che cercano di conciliare il lavoro con lo studio o altri impegni, si trovano privati del sostegno promesso.

Sfide per il futuro

I lavoratori part-time con bassi guadagni affrontano incertezze economiche e sociali che richiedono attenzione immediata. Questa popolazione non solo è esclusa dai benefici fiscali, ma vede anche diminuire il proprio potere d’acquisto senza le agevolazioni precedenti. Un ulteriore sviluppo sul fronte legislativo potrebbe rappresentare una necessità pressante per migliorare le loro condizioni di vita. Mentre il Governo assicura che le necessità di queste categorie verranno presto affrontate, i lavoratori restano in attesa di azioni concrete che riescano a colmare le lacune attuali.

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