L’incredibile storia della “coperta della pace” a Mazara del Vallo

Celebrando la giornata internazionale della donna con creatività e solidarietà
Nel pittoresco borgo di Mazara del Vallo, una straordinaria iniziativa ha arricchito la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna. Un progetto unico ha preso forma con la creazione della “coperta della pace”, un simbolo di unità e collaborazione. Questa magnifica coperta di lana è stata realizzata da un gruppo di donne musulmane e da membri della comunità locale, unite sotto l’insegna del “Progetto donna” e dell’associazione “Palma Vitae” di Castelvetrano.
“Intreccio di maglia”: un ponte tra culture
Il progetto “Intreccio di Maglia” ha concretizzato un’idea di connessione tra diverse tradizioni e culture. In un laboratorio dedicato, le partecipanti hanno condiviso competenze e valori attraverso l’arte del cucito a mano. L’obiettivo era quello di promuovere l’integrazione e il dialogo interculturale, materiali e creatività erano i mezzi per costruire comunità. Giusy Agueli, rappresentante di “Palma Vitae”, ha evidenziato come l’iniziativa diffonda un messaggio di pace e solidarietà tra le donne, andando oltre le differenze d’origine.
Il valore della tradizione tramandata
Al centro del progetto, l’ispirazione di Giovanna Triolo, una maestra del cucito conosciuta per la sua abilità ereditata da una tradizione familiare. Ha guidato le donne nel mondo del cucito a mano, un’arte che ha coltivato nel tempo attraverso la creazione di maglioni, coperte e accessori. La sua capacità di trasformare il lavoro manuale in una forma d’arte ha motivato le donne a scoprire e valorizzare questa antica tradizione.
Apprendimento e condivisione: cuore del progetto
Il coinvolgimento attivo delle partecipanti, tra cui Afef, Raja, Manel e Fathia, ha reso l’apprendimento delle tecniche di cucito un’esperienza arricchente. Il processo di realizzazione della coperta, dalle piccole sezioni individuali all’assemblaggio finale, ha rappresentato un’opportunità di crescita personale e sociale. Tale attività non solo ha fornito nuove competenze ma ha anche costruito legami forti grazie a momenti di condivisione e raccoglimento.
Un festoso momento di comunità
La cerimonia di chiusura del laboratorio ha visto un’emozionante fusione di culture, con un pranzo condiviso che sposava i sapori del Maghreb con le specialità culinarie siciliane. Alla celebrazione ha preso parte anche il presidente della Fondazione, Vito Puccio, il cui supporto simbolizzava l’importanza dell’inclusione sociale. Questo evento ha reso evidente come la cultura del rispetto e dell’accoglienza possa essere coltivata attraverso semplici gesti di condivisione.
La “coperta della pace” non è solo un meraviglioso capolavoro artigianale, ma un simbolo tangibile di collaborazione e speranza per un futuro armonioso. Un progetto che dimostra come l’intreccio di fili possa unire anime e cuori, in una tela di pace e comprensione reciproca.