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L’età dell’oro americano di trump: dall’annuncio del world economic forum all’inversione di mercato

dichiarazioni ottimistiche e realtà del mercato

Il 23 gennaio 2025, al World Economic Forum, Donald Trump ha dipinto un quadro ottimista degli Stati Uniti, proclamando il ritorno dell’America e l’inizio di una sua “Età dell’Oro”. Tuttavia, i mercati finanziari hanno narrato una storia diversa. A poco più di un mese da quelle dichiarazioni, il 10 marzo, c’è stato un notevole crollo nelle Borse, testimoniando un sentimento di sfiducia crescente tra gli investitori.

fluttuazioni dei mercati finanziari

L’indice S&P 500, considerato un barometro dell’economia statunitense, ha visto una flessione del 5,5% dall’inizio dell’anno, segnando l’ingresso in una fase di correzione. Ancora più drammatica è stata la performance del Nasdaq, che ha perso il doppio rispetto all’S&P 500. Le Big Tech non sono state risparmiate, con un’erosione di capitalizzazione di mercato che ha superato i 1.600 miliardi di dollari. Le tensioni commerciali, come il conflitto tariffario con il Canada, hanno ulteriormente accresciuto l’incertezza.

implicazioni sul commercio e la bilancia commerciale

Nonostante le dichiarazioni della Casa Bianca sull’“Età dell’Oro”, la realtà economica mostra un contrasto netto. L’ultima mossa tariffaria di Trump, che ha colpito le importazioni di metalli dal Canada, ha contribuito a un deficit commerciale di 131,4 miliardi di dollari a gennaio, uno dei peggiori degli ultimi dieci anni. Le istituzioni finanziarie sottolineano come questa politica commerciale stia generando ulteriore volatilità.

declino del pil e pressione sulla spesa pubblica

Le proiezioni economiche non sono confortanti. Il Prodotto Interno Lordo nel quarto trimestre ha mostrato una crescita del 2,3%, in calo rispetto al trimestre precedente. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la crescita per il 2025 potrebbe rallentare ulteriormente. Inoltre, la spesa pubblica, come previsto dal Congressional Budget Office, rimarrà elevata, segnando un continuo stress sulle finanze pubbliche.

gli effetti della politica commerciale

Le politiche commerciali hanno sollevato il dibattito sul loro impatto negativo. Le tariffe introdotte rappresentano una sorta di tassa mascherata per gli americani, hanno stimato gli analisti. Con l’aumento del debito pubblico, le proiezioni indicano un incremento significativo degli interessi passivi nei prossimi anni, aggiungendo pressione sull’economia.

fiducia in declino nella leadership amministrativa

Nonostante le turbolenze, l’amministrazione Trump sembra mantenere un atteggiamento di fiducia nella ripresa economica. Tuttavia, i sondaggi riflettono un clima di scetticismo crescente. L’ultima indagine della Federal Reserve di New York mostra che solo il 37% degli americani crede in un rialzo dei mercati azionari nei prossimi dodici mesi. La fiducia nell’amministrazione è ai minimi storici, delineando un quadro politico ed economico complesso.

Queste dinamiche economiche e politiche continuano a modellare la percezione della nuova “Età dell’Oro”, rendendo incerto il cammino futuro.

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