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Gli Stati Uniti: un mercato chiave per la pasta italiana

Gli Stati Uniti si confermano tra i maggiori consumatori di pasta a livello mondiale, con un consumo pro capite di 8,8 chilogrammi annui nel 2024. Questa crescente domanda ha portato a un aumento significativo delle importazioni di pasta, con l’Italia che gioca un ruolo di primo piano come fornitore. L’export italiano verso gli USA ha raggiunto un valore di 805 milioni di euro, rappresentando una parte rilevante dell’export agroalimentare italiano.

L’impatto dei dazi sull’industria della pasta

La prospettiva di dazi al 25% sulle esportazioni agroalimentari italiane verso gli Stati Uniti è una preoccupazione significativa. Secondo Coldiretti, tali dazi potrebbero far lievitare i costi per i consumatori statunitensi di circa 2 miliardi di euro, con un pesante impatto sulla filiera della pasta. La Campania, l’Emilia-Romagna e la Lombardia potrebbero essere le regioni italiane più colpite, con conseguenze severe per produttori e occupazione.

Produzione e esportazioni: un pilastro dell’economia italiana

L’Italia mantiene il primato mondiale nella produzione di pasta con 3,7 milioni di tonnellate prodotte nel 2023. Questo rappresenta il 22,3% della produzione globale. La leadership italiana è supportata anche dalla considerevole produzione di grano duro, dove la Puglia detiene il primato nazionale. Le esportazioni di pasta nel 2023 sono cresciute, rappresentando il 52,6% del giro d’affari complessivo, con un incremento rispetto agli anni precedenti.

L’aumento dei prezzi della pasta: un fenomeno continuo

Dal 2021, il prezzo della pasta ha visto un aumento del 23%, influenzato da vari fattori economici e globali. Sebbene ci sia stata una leggera flessione nel 2024, i prezzi rimangono elevati rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo incremento è parte di una più ampia tendenza di inflazione che ha colpito il settore alimentare a livello globale.

Collaborazioni internazionali per affrontare la sfida dei dazi

Per prevenire ulteriori complicazioni economiche legate ai dazi, Coldiretti e Filiera Italia hanno avviato collaborazioni con organizzazioni agricole statunitensi come la NFU. L’obiettivo è creare un fronte comune tra agricoltori italiani, americani e canadesi per contrastare efficacemente queste sfide economiche, evitando danni ai flussi commerciali transatlantici.


Attraverso uno sguardo approfondito sul ruolo degli Stati Uniti nel mercato della pasta, emerge quanto sia cruciale rafforzare le collaborazioni internazionali per mantenere la stabilità economica. Il futuro dell’industria italiana della pasta dipende molto dalla capacità di gestire con successo questioni come i dazi e l’inflazione dei prezzi, aspetti decisivi per continuare a mantenere la posizione di leadership globale.

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