Crescita delle donne nelle libere professioni in Italia: un cambiamento culturale

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un’emergente trasformazione nel panorama delle libere professioni. Le donne hanno gradualmente conquistato un ruolo predominante, superando in numero i loro colleghi maschi. Questo fenomeno, più di un semplice dato statistico, riflette un profondo cambiamento culturale e sociale.
Un aumento significativo delle professioniste
Secondo uno studio di Confprofessioni, dal 2009 al 2023, il numero di donne nelle libere professioni è aumentato del 49%, passando da 1,15 milioni a 1,36 milioni, mentre gli uomini hanno registrato un aumento del solo 6,5%. Questo incremento ha portato la presenza femminile a rappresentare oltre un terzo del totale dei professionisti, passando dal 28% al 35%.
Il sopolavoro generazionale
Le giovani laureate stanno giocando un ruolo chiave in questo mutamento. Molte di loro stanno scegliendo carriere nelle libere professioni per sfuggire alle rigide strutture dell’occupazione tradizionale, prediligendo indipendenza e flessibilità. Settori come la sanità vedono una presenza femminile superiore al 70%, mentre in ambiti come il legale e il veterinario le percentuali si aggirano attorno al 43% e 40%, rispettivamente.
La battaglia contro la disparità di genere
Nonostante i progressi, la disparità di genere rimane una questione urgente, specialmente in settori altamente dominati dagli uomini, come lo STEM, dove il 76,8% dei professionisti è di sesso maschile. Ciò indica un necessario supporto da politiche che promuovano l’inclusione e l’equità di genere.
La persistente disparità salariale
Un altro aspetto critico riguarda il gap salariale. Anche se vi è un aumento del numero di donne nelle libere professioni, esse continuano a guadagnare significativamente meno rispetto agli uomini. A cinque anni dalla laurea, una donna guadagna in media il 20% in meno di un uomo, con differenze ancora più marcate nei professionisti ordinistici, come gli avvocati e i commercialisti.
Sfide legate alla maternità
La maternità rappresenta un’altra sfida significativa per le professioniste. Molte donne devono ridurre il loro carico di lavoro durante la gravidanza, a differenza degli uomini, il cui lavoro rimane invariato. Le iniziative di welfare, come bonus e agevolazioni offerte da diverse casse previdenziali, non sempre riescono a raggiungere tutte le potenziali beneficiarie a causa di una carente comunicazione.
Il trend in crescita delle donne nelle libere professioni è un segnale positivo di cambiamento, ma per raggiungere una vera parità, sono necessari ulteriori sforzi. Attraverso politiche mirate e una maggiore consapevolezza, l’Italia può continuare a promuovere un ambiente più equo e inclusivo per tutte le professioniste.