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Disparità di genere nel mercato del lavoro italiano

In Italia, il divario di genere nel mercato del lavoro è un fenomeno strutturale ancora molto presente. Le statistiche dell’Istat mostrano chiaramente questa disparità: solo il 53% delle donne ha un’occupazione rispetto al 71% degli uomini. Inoltre, nel confronto delle retribuzioni, le donne continuano a guadagnare mediamente il 30% in meno rispetto ai loro colleghi maschi. Questa situazione evidenzia una struttura lavorativa che svantaggia sistematicamente le donne, soprattutto quelle in condizioni di vulnerabilità.

Donne con disabilità: un doppio svantaggio

Lo studio dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro ha portato alla luce la specifica vulnerabilità delle donne con disabilità nel mercato del lavoro. Gli indennizzi per infortuni e malattie professionali, infatti, risultano spesso inferiori rispetto a quelli percepiti dagli uomini, sottolineando un doppio svantaggio per le donne. Questo scenario non tocca solo la sfera retributiva, ma si espande a macchia d’olio nell’accesso ai servizi e alle opportunità lavorative.

La quotidianità delle discriminazioni

Le discriminazioni che queste donne affrontano sono spesso subdole e si manifestano in aspetti quotidiani fondamentali, come la ricerca di un’abitazione. La storia di Elena, una donna moldava, illustra bene questa realtà. A causa della sua pensione di invalidità, le viene spesso negato l’affitto di una casa, poiché i proprietari non la considerano una garanzia sufficiente. Questa situazione precaria minaccia la stabilità della sua famiglia, mettendo in luce le enormi difficoltà che una donna straniera e disabile deve affrontare.

Il coraggio di Elena: una madre e lavoratrice

Elena ha dimostrato grande resilienza nel corso della sua vita. Dopo un grave incidente, che le ha causato ustioni e l’ha costretta a un lungo ricovero in terapia intensiva, la sua vita lavorativa è stata drasticamente alterata. Da badante è dovuta passare a lavori meno stabili nel settore delle pulizie, a causa delle sue condizioni fisiche. Essere madre aggiunge ulteriore complessità, e il triplice svantaggio di essere donna, straniera, e disabile aggrava le sue sfide professionali e personali.

Il cambiamento necessario nel mondo del lavoro

Il percorso di Elena e di molte altre come lei sottolinea la necessità di un cambiamento significativo nel mercato del lavoro. È essenziale che le aziende e il legislatore si concentrino su un lavoro più inclusivo, che prenda in considerazione le problematiche delle donne in condizioni di fragilità. Questo richiede non solo politiche più giuste e eque, ma anche un cambiamento culturale che riconosca il valore e la dignità delle donne in ogni loro dimensione.

La storia di Elena è un richiamo all’azione per tutti noi: le pari opportunità devono essere un diritto garantito, non importa quale sia il background o la condizione fisica. La testimonianza di Elena mette in luce la strada ancora lunga verso un mondo del lavoro più equo e inclusivo, invitando tutti a unirsi nella lotta per i diritti di ogni donna.

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