I fedeli russi in preghiera per il papa: un pellegrinaggio di fede davanti al policlinico Gemelli

Un gruppo di 85 fedeli russi si è radunato nel pomeriggio odierno davanti al rinomato Policlinico Gemelli di Roma, dimostrando una profonda vicinanza spirituale a Papa Francesco. Organizzati dall’Arcivescovo Paolo Pezzi della Diocesi della Madre di Dio a Mosca, questi devoti hanno intrapreso un “pellegrinaggio nel pellegrinaggio“, mentre l’udienza con il Pontefice veniva annullata a causa delle sue condizioni di salute.
Un rosario di speranza davanti alla statua di Giovanni Paolo II
La giornata è iniziata con la recita del rosario accanto alla statua di Giovanni Paolo II, un simbolo di unità e speranza. L’Arcivescovo Pezzi ha evidenziato l’importanza di questo gesto, sottolineando che, non potendo incontrare personalmente il Papa, hanno deciso di recarsi al Gemelli per esprimere il loro affetto. Questo profondo legame spirituale dimostra come i fedeli russi abbiano voluto manifestare la loro solidarietà al Santo Padre, auspicando una sua rapida guarigione.
Messaggi di sostegno da tutta la Russia
L’Arcivescovo Pezzi ha riferito che numerosi messaggi di vicinanza sono giunti da russi di ogni estrazione. Nonostante le barriere religiose, questi attestati di affetto provengono non solo da cattolici, ma da persone di varie fedi, unite nel sostegno al Papa. Durante la loro raccolta di preghiera, il gruppo ha invocato anche la pace mondiale, in un contesto storico segnato da tensioni e conflitti.
L’appello universale di Papa Francesco per la pace
Papa Francesco è sempre stato un arcobaleno di speranza per molti e i pellegrini russi hanno fatto eco a questo messaggio di pace. L’Arcivescovo Pezzi ha sottolineato l’essenzialità di ascoltare il Papa, dichiarando che tutti desiderano ardentemente la pace. La loro preghiera è stata anche un invito ai leader mondiali a raccogliere l’appello di Papa Francesco per porre fine ai conflitti, mostrando come la fede possa fungere da collante tra le persone, offrendo speranza anche nei tempi più difficili.
Gli effetti della guerra sui pellegrinaggi
Le tensioni geopolitiche in corso hanno pesantemente limitato la partecipazione dei russi al Giubileo. Secondo l’Arcivescovo Pezzi, sono “migliaia, decine di migliaia” i russi impossibilitati a prendere parte a questo Anno Santo, a dimostrazione delle attuali barriere che rendono difficile l’accesso alla spiritualità. Nel 2000, circa 8.000-9.000 pellegrini russi avevano potuto partecipare, numeri ora inarrivabili a causa delle restrizioni attuali.
Un simbolo di unità e resilienza
Molti dei fedeli raccolti davanti al Gemelli portavano al collo la bandiera russa, simbolizzando non solo la loro identità nazionale, ma anche un desiderio di unità e appartenenza sotto la stessa fede. Questo pellegrinaggio non è stato solo un atto di preghiera, ma ha rappresentato anche un segnale di resilienza e speranza in un futuro di pace, con la speranza che atti simili possano contribuire a costruire ponti di dialogo e comprensione tra le diverse culture e confessioni religiose del mondo.