NEWS

Il Codice del turismo toscano: la questione degli affitti brevi

Una legge sotto la lente del governo

Il dibattito sul Codice del turismo varato dalla Regione Toscana ha preso una svolta significativa quando il governo italiano ha deciso di bloccarne l’attuazione. Al centro della controversia ci sono le norme che mirano a regolare gli affitti brevi nelle città toscane, un tema che ha suscitato preoccupazioni tra proprietari e operatori del settore turistico. Il Consiglio dei Ministri ha giudicato incostituzionale la possibilità per i comuni turistici di limitare gli affitti. Questa misura è percepita come un’invasione dei diritti dei proprietari di immobili, soprattutto in città storiche come Firenze, dove gli affitti brevi rappresentano una porzione significativa delle attività immobiliari.

L’impatto sulla pianificazione turistica

Con oltre il 6,1% delle abitazioni fiorentine dedicate ad affitti brevi, la città è sotto pressione per bilanciare turismo e residenzialità. La giunta comunale ha supportato una normativa che cerca di mitigare l’impatto turistico nel centro storico. Tuttavia, la posizione del governo, sostenuta anche dal ministro del Turismo Daniela Santanchè, difende la libertà d’impresa, e si oppone a restrizioni considerate troppo rigide. Questo scontro mette in luce le difficoltà di gestione del patrimonio immobiliare in una delle aree più visitate del mondo.

Restrizioni sul settore extra-alberghiero

Il “Testo unico del turismo” toscano introduce restrizioni anche per gli operatori del settore extra-alberghiero. Solo gli immobili con destinazione d’uso turistico-ricettiva possono operare come affittacamere, bed and breakfast e case vacanze, escludendo gli immobili residenziali. Inoltre, viene richiesta la gestione in forma imprenditoriale, un ulteriore vincolo che il governo ha etichettato come sproporzionato. Queste normative intendono regolamentare un settore in rapida crescita, ma la loro rigidità solleva interrogativi sulla libertà d’uso degli immobili.

La reazione della Regione Toscana

Di fronte al blocco governativo, il governatore Eugenio Giani ha espresso perplessità. Giani ha evidenziato come la normativa regionale avesse origine dal dialogo con le categorie economiche coinvolte, sostenendo che essa rappresenti una risposta bilanciata alle esigenze dei residenti e degli operatori turistici. La Regione Toscana intende portare avanti il processo giuridico, convinta della validità e dell’equilibrio del testo legislativo approvato.

Sfide legali e politiche all’orizzonte

Mentre il governo e la Regione Toscana si preparano a battaglie legali, l’opposizione politica non tarda a manifestare il proprio dissenso. Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia, ha criticato aspramente il modo in cui la Regione ha cercato di legiferare autonomamente. Le future prospettive del Codice del Turismo appaiono incerte, con la necessità di trovare un equilibrio tra la tutela dei diritti dei proprietari e le pressioni di un settore turistico in continuo cambiamento. Questo equilibrio è una sfida cruciale per la Toscana, una delle regioni più emblematiche del turismo italiano.

x

Mostra di più

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio