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Maria Plozner Mentil: un simbolo di coraggio femminile nel Friuli Venezia Giulia

Nel cuore montuoso del Friuli Venezia Giulia, Maria Plozner Mentil emerge come una figura eroica e significativa della Prima Guerra Mondiale. La sua storia è intrinsecamente legata al sacrificio e al coraggio delle “portatrici carniche,” un gruppo di donne che hanno giocato un ruolo cruciale durante il conflitto, pur non indossando divise militari.

Le origini di Maria Plozner Mentil

Maria Plozner Mentil nacque nel 1884 a Timau, un borgo dal forte spirito comunitario e radicato nelle tradizioni friulane. Madre di quattro figli, Maria si trovò a gestire la casa da sola mentre il marito combatteva sul fronte del Carso. Questo contesto familiare la forgiò come una donna determinata e resiliente, caratteristiche che la spinsero a rispondere all’appello dell’esercito italiano per reclutare volontari al fine di rifornire le truppe di montagna.

L’eroismo delle portatrici carniche

Accogliendo il pericoloso compito, Maria divenne una delle leggendarie portatrici carniche. Queste donne erano incaricate di trasportare viveri e munizioni attraverso terreni difficili e pericolosi, sfidando le avversità climatiche e il fuoco nemico. Nel 1916, durante una delle sue missioni, Maria venne colpita mortalmente da un cecchino austroungarico, un destino che evidenzia il rischio e il valore intrinseco del loro contributo.

Un riconoscimento tardivo ma meritato

Nel 2025, la caserma “La Comina” di Pordenone è stata intitolata a Maria Plozner Mentil. Questa iniziativa si situa nel contesto della Giornata Internazionale della Donna e rappresenta un riconoscimento ufficiale del suo sacrificio e di quello di tutte le portatrici carniche. Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa, ha sostenuto che l’omaggio non solo memorabilizza Maria, ma rafforza anche il ricordo collettivo del contributo femminile durante la guerra. La cerimonia ha visto la partecipazione delle sue discendenti, sottolineando l’impronta indelebile lasciata da Maria nel tessuto sociale.

Il significato culturale e storico dell’intitolazione

L’intitolazione della caserma non è solo un tributo alla memoria storica, ma anche un passo verso un maggiore riconoscimento del ruolo femminile nei conflitti del passato. Mentre le narrazioni tradizionali delle guerre spesso marginalizzano la partecipazione delle donne, iniziative come questa aiutano a riscrivere la storia in chiave più inclusiva e accurata. Il gesto simboleggia il valore di ogni contributo, rendendo evidente che le donne hanno sempre avuto una parte fondamentale nelle pieghe della storia.

Un esempio per il futuro

Questa celebrazione non dimentica il fatto che una caserma degli alpini a Paluzza era già stata dedicata a Maria nel 1955, sebbene ora dismessa. Tuttavia, la recente cerimonia riafferma il legame tra passato e presente, ricordando che la memoria è un pilastro essenziale per l’evoluzione di una società equa. Le azioni delle donne di allora ispirano il presente, promuovendo una visione di parità di genere nelle forze armate e in ogni settore della società.

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