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Matteo Berrettini: il ritorno ai vertici del tennis mondiale

una finale di wimbledon e un nuovo inizio

Matteo Berrettini è diventato uno dei tennisti italiani più amati e seguiti, grazie a una carriera brillante che l’ha visto raggiungere la finale di Wimbledon. Tuttavia, negli ultimi anni, Berrettini ha affrontato un calo di forma. Dopo un periodo difficile, il 2024 ha segnato l’inizio della sua rinascita con la vittoria nella Coppa Davis, evento che ha dato slancio alle sue ambizioni per il 2025.

emozioni e ricordi al quirinale

Nel podcast “Tintoria“, Berrettini ha condiviso il ricordo dell’incontro al Quirinale con il Presidente Mattarella, un’esperienza vissuta con grande emozione: un caldo torrido, l’allacciatura stretta di una cravatta e delle scarpe scomode hanno reso il momento indimenticabile. La speranza di trovare un buffet è rimasta delusa, ma l’onore dell’incontro ha lasciato un sigillo importante nella sua memoria.

la conversione al padel e il divertimento di famiglia

Un dettaglio curioso emerso durante l’intervista riguarda l’interesse della famiglia di Berrettini per il padel, con il padre campione italiano over 60. Berrettini scherza sulla “conversione” del padre a questo sport, un mix tra tennis e squash, che ha preso piede all’interno della Federazione Italiana proprio per il suo rapido sviluppo.

le sfide del controllo antidoping

Berrettini ha offerto uno sguardo dietro le quinte della routine di un tennista, parlando delle rigide misure antidoping che richiedono di segnalare costantemente la propria posizione. La necessità di attenersi a queste regole, come l’uso continuo di un’app per comunicare dove si trova, diventa particolarmente impegnativa durante i viaggi o le uscite con amici. L’italiano ha descritto la sensazione di essere costantemente sotto il controllo di “stalker“, pronti a chiedere campioni per i test.

la pressione dei test e il rischio di squalifica

I controlli antidoping non si limitano alla raccolta di campioni, ma coinvolgono anche l’integrità del processo. Berrettini ha raccontato di dover eseguire i test sotto stretta osservazione per garantire la conformità. Un errore o una mancata segnalazione può portare a “warning“, e con tre avvertimenti si rischia una squalifica di 18 mesi, una prospettiva che aggiunge ulteriore pressione a una carriera già intensa.

In questo complesso intreccio di sport, disciplina e passione, Berrettini si prepara a scrivere nuovi capitoli della sua carriera, affrontando le sfide con determinazione e lo spirito di rinascita che lo contraddistinguono.

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