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Sentenza della cassazione: reintegro per assenze non comunicate

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza di notevole rilevanza sociale ed occupazionale, ha stabilito che un dipendente non può essere licenziato per essersi assentato senza comunicazione se l’assenza è dovuta all’assistenza di familiari disabili ai sensi della legge 104/92. L’ordinanza 5611/25 conferma una sentenza definita “garantista”, che tutela il diritto dei lavoratori a prendersi cura dei familiari in difficoltà.

Il caso del licenziamento per assenza ingiustificata

Protagonista della vicenda è un lavoratore che, beneficiando dei permessi previsti dall’articolo 33, comma 3, della legge 104/92, si è assentato dal lavoro per più di una settimana. Questi permessi, destinati ad assistere un figlio minore con disabilità grave e ampliati dal Dl 18/2020 durante la pandemia da Covid-19, non richiedono autorizzazione preventiva del datore di lavoro. Tuttavia, il dipendente non ha comunicato tempestivamente la sua assenza al datore, il quale ha ritenuto la mancata presenza ingiustificata e ha proceduto con il licenziamento.

La decisione della corte d’appello di brescia

Impugnato il licenziamento, il lavoratore ha trovato favore presso la Corte d’Appello di Brescia, che ha annullato il provvedimento disciplinare. I giudici hanno evidenziato che l’assenza ingiustificata non può essere equiparata alla mancanza di comunicazione dei permessi, soprattutto in situazioni dove vi è la necessità di assistenza familiare prevista dalla legge 104/92. Il ruolo della comunicazione è importante, ma la sua mancanza non può essere considerata un atto di negligenza pari ad un’assenza non giustificata.

Interpretazione della corte di cassazione

A confermare questa linea è arrivata la Corte di Cassazione, sostenendo che la mancanza di comunicazione non configura un’assenza ingiustificata. In questo contesto, la violazione del dovere di comunicazione, più legata al principio di correttezza e buona fede, non prevede sanzioni drastiche come il licenziamento. Inoltre, la sentenza sottolinea che non vi è alcuna disposizione legale o contrattuale che imponga formalmente tale comunicazione.

Importanza di una comunicazione efficace

Se da un lato la sentenza offre garanzie ai lavoratori, dall’altro pone l’accento sull’importanza di mantenere una comunicazione chiara con il datore di lavoro. Sebbene non obbligatoria, una comunicazione tempestiva può prevenire malintesi e mantenere un clima di fiducia reciproca. Pertanto, i dipendenti sono incoraggiati a informare per tempo i propri superiori riguardo all’utilizzo dei permessi, contribuendo così a una gestione più armoniosa delle assenze lavorative.

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