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SoloVino 2025: il vino racconta storie di migrazione e sostenibilità

Il 15 marzo 2025, il Palarocche di Santo Stefano Roero ospiterà SoloVino, un evento che celebra il vino artigianale come vettore di storie di vita e migrazioni. Questa fiera-mercato si focalizza su aspetti profondi della produzione vinicola, collegando il vino a temi di migrazione, sostenibilità e inclusione sociale.

vignaioli e il ritorno alla terra

La riappropriazione della vita rurale è uno dei temi centrali a SoloVino 2025, attraverso le esperienze di vignaioli provenienti da diversi background. Storie come quella di Sean O’Callaghan, in arte Il Guercio, che ha trasferito la sua passione per il vino dallo Sri Lanka al cuore del Chianti, o quella di Tommaso Cappa e Agnese Caprioli, che da Torino hanno creato una piccola azienda vinicola a Dogliani, riflettono il desiderio di riavvicinarsi alla terra. Queste esperienze non solo rivelano un legame profondo con la natura, ma offrono una nuova prospettiva culturale e professionale lontano dall’ambiente urbano.

Alcuni, come Giuseppe Amato e Kyriaki Kalimeri, portano abilità scientifiche a Corneliano d’Alba, creando vini che esprimono innovazione e tradizione. Questa migrazione verso la terra non è semplice cambiamento di scenario: è una trasformazione radicata nella ricerca di un equilibrio tra modernità e autenticità.

sostenibilità e innovazione nella viticoltura

SoloVino 2025 si propone di mettere in luce approcci innovativi e sostenibili nella produzione vinicola. La cantina Sette di Nizza Monferrato, insieme alla tedesca Philine Isabelle operante a Barolo, dimostrano un forte impegno verso pratiche biologiche e biodinamiche. L’azienda di Michele Pasquero e Annette Hilberg a Priocca e il Domaine Camille Thiriet dalla Borgogna, tutti ospiti della fiera, evidenziano un crescente interesse per metodi di coltivazione attenti alla biodiversità.

Questi approcci non solo riconoscono il valore della sostenibilità per l’ambiente, ma garantiscono la qualità e l’autenticità dei prodotti nel lungo termine. I vignaioli a SoloVino sono pionieri nel dimostrare che la sostenibilità non è una tendenza, ma una necessità per il futuro del settore.

collaborazione e inclusione nel mondo del vino

Il settore vitivinicolo attraversa una fase di transizione, abbracciando modelli di collaborazione piuttosto che di competizione. Attraverso iniziative come quella di SoloRoero, i produttori di vino lavorano insieme per promuovere le loro terre e varietà autoctone come Arneis e Nebbiolo. Queste collaborazioni riflettono un impegno comune verso produzioni naturali di alta qualità.

Inoltre, l’alleanza con il Centro di Accoglienza per Migranti di Santo Stefano Roero esemplifica come il lavoro nei vigneti possa fungere da ponte verso l’integrazione socio-culturale. Il coinvolgimento dei migranti nel processo produttivo è un simbolo potente di inclusione e rinnovo comunitario.

un evento di comunità: SoloVino 2025

SoloVino non è solo un’occasione per degustare vini artigianali, ma un’opportunità per dialogare su temi sociali e ambientali cruciali. La giornata inaugurale inizia con una tavola rotonda sull’accoglienza, seguita da degustazioni accompagnate da specialità locali. Coinvolgere il Centro di Accoglienza Migranti sottolinea ulteriormente l’impegno di SoloVino nel trasmettere un messaggio di solidarietà e inclusione.

Con un focus sulla cultura e l’interazione umana, SoloVino 2025 non solo esalta il valore del vino, ma celebra una comunità che guarda al futuro attraverso l’unione di tradizione e innovazione.

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