Un muro di cemento sulla spiaggia di Fiumicino: la denuncia dei comitati

Nelle ultime ore, un’inattesa barriera di cemento è apparsa lungo la spiaggia del Vecchio Faro a Fiumicino, nel Lazio. Un’apparente modifica del paesaggio che ha subito attivato reazioni decise da parte dei comitati locali, da tempo in opposizione al progetto del nuovo porto crocieristico. La presenza di questo muro di cemento ha sollevato interrogativi significativi sulla legittimità delle autorizzazioni ottenute e sull’effettiva necessità di tale intervento in un’area tanto delicata.
la voce critica di claudio marotta
Tra le voci che si sono levate con forza contro la realizzazione del porto crocieristico, spicca quella di Claudio Marotta. Consigliere regionale di Sinistra Civica Ecologista, Marotta ha sempre manifestato la sua contrarietà verso il progetto promosso dalla Royal Caribbean. Egli considera l’opera non solo anacronistica ma anche potenzialmente devastante per un ecosistema già a rischio come quello della foce del Tevere.
impatto ambientale: una questione centrale
Marotta sottolinea come questo tipo di interventi risultino non allineati con le emergenze climatiche del nostro tempo. Il traffico crocieristico globale, benché costituisca solo una piccola parte della navigazione mondiale, influenza pesantemente i livelli di inquinamento atmosferico e marino. L’incremento previsto di tali traffici potrebbe aggravare lo stato ambientale già precario della regione, suggerendo che il modello di turismo di massa vada ormai rivisto per garantire la sostenibilità futura.
le fragilità del territorio
La zona dell’Isola Sacra, direttamente interessata dal progetto, è caratterizzata da un delicato equilibrio di criticità: dal rischio idrogeologico alla potenziale saturazione infrastrutturale legata al vicino aeroporto di Fiumicino. L’introduzione di un porto crocieristico potrebbe significare non solo maggiori pressioni su un’area già fragile ma anche un danno all’eredità naturale e storica di questo territorio.
dubbi sull’autorità di bacino e il modello di turismo
Un ulteriore elemento di preoccupazione emerge dai rilievi dell’Autorità di Bacino, che ha già identificato alcune problematiche critiche del progetto in discussione durante la Commissione Giubileo. L’infrastruttura, progettata al confine con un Sito di Interesse Comunitario , rischia di consolidare un tipo di turismo “mordi e fuggi”. Un modello che, per natura, apporta scarsi benefici alle economie locali, dato che i viaggiatori delle crociere tendono a rimanere nei confini delle navi stesse o a dirigersi direttamente verso Roma.
dal porto turistico al porto crocieristico: un cambio controverso
Tra i punti più discussi vi è la trasformazione della concessione originaria, che prevedeva la realizzazione di un porto turistico, in un progetto grandioso per l’accoglienza delle grandi navi da crociera. Questo mutamento sostanziale mette in luce possibili incongruenze di tipo giuridico e legale. Royal Caribbean, subentrata dopo il fallimento della società originale Iniziative Portuali, è al centro di un polverone che implica la necessità di nuove valutazioni per il cambio d’uso del sito.
voci e segnalazioni contrarie
Da parte dei Comitati, le autorizzazioni appaiono poco chiare e, ad oggi, il progetto relativo alla realizzazione del muro non trova giustificazioni immediate. Autorità locali e cittadini si trovano unite nel richiedere spiegazioni. Questa tensione è alimentata dalle recenti attività sul territorio percepite come un tentativo di preparazione all’avvio del cantiere, nonostante l’iter autorizzativo per il porto crocieristico sia ancora in corso di definizione.
le domande ancora senza risposta
Infine, c’è una crescente attenzione su chi effettivamente abbia potuto autorizzare interventi già in atto, mentre la protesta non accenna a scemare. Figure pubbliche come la consigliera comunale Barbara Bonanni hanno sollecitato una richiesta ufficiale per avere accesso agli atti che verificherebbero la regolarità della costruzione del muro. La comunità di Fiumicino reclama trasparenza e chiarezza, sperando di proteggere una risorsa tanto preziosa e fragile come la sua spiaggia storica, centrale nel dibattito culturale e ambientale.